• Pubblicata il
  • Autore: Biondo
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Sotto la scrivania - Mantova Trasgressiva

Nella nostra azienda la contabilità veniva tenuta da una signora gentile ma precisa che alla vista appariva come Vasco Rossi vestito da Mary Poppins: perfetta per quel ruolo. Purtroppo di recente è andata in pensione e l'abbiamo sostituita con una procace 30enne: Alice. Dico purtroppo perchè da quando è arrivata Alice in ufficio nessuno capisce più niente, il suo ufficio è sempre affollato di gente che con qualche scusa sta lì delle ore solo per guardarle le tette dall'alto mentre lei lavora al pc (ha una quarta abbondante di seno, sempre messo sapientemente in mostra da ampie scollature) e siamo tutti inebriati dal suo profumo che ti fa bollire il sangue nelle vene. Io sono uno dei soci dell'azienda e siamo tutti molto contenti di come lavora quindi non possiamo mica licenziarla solo perchè ha risvegliato gli ormoni di tutti!

Essendo io uno dei soci, lei spesso viene da me per farmi firmare o vedere delle carte e mentre io leggo (o almeno dovrei) lei mi si avvicina mettendosi accanto a me, inondandomi col suo profumo, appoggiando le mani sulla mia scrivania e tendendo le braccia che incorniciano il suo meraviglioso seno, strizzandolo e facendolo sporgere ancora di più. Ogni tanto poi, una ciocca dei suoi capelli si sposta e mi sfiora scatenandomi dei brividi che non posso assolutamente controllare e nascondere.

Nell'ultimo periodo ho avuto sempre più la convinzione che lei si fosse accorta dei miei occhi che non riuscivano a concentrarsi sui fogli che mi presentava e avolte del mio cazzo che cresceva nei pantaloni nonostante cercassi di avvicinarmi con la sedia al tavolo per coprire l'erezione. Poi, nonostante sia sposata e con un figlio, ha iniziato sempre più a giocare con me, lanciandomi occhiatine languide, cercando sempre più spesso il contatto fisico e facendo battutine allusive, doppi sensi e frecciatine con sfondo sessuale. Però appena io cerco di spingermi un po' oltre per sondare il terreno e capire se potrei avere qualche chance, lei riporta sempre il discorso sul marito e il figlio e fa capire chiaramente che non mi lascerebbe nessuna speranza. E poi torna a giocare come prima.

L'apice l'abbiamo raggiunto ieri sera: verso fine giornata viene da me per farmi vedere dei conti, mi passa un foglio e poi si china sul tavolo appoggiandosi coi gomiti e inondandomi col suo profumo. Le sue tettone stavano per strabordare ovunque, mi guarda dritto negli occhi e si lascia sfuggire un sospiro. Io, che stavo impazzendo, le chiedo : "che hai, sei stanca?". E lei: "eh si, ho un po' di mal di schiena, mi servirebbe proprio un bel massaggio...." mentre sbatte le palpebre di quei suoi occhioni verdi. Silenzio...il mondo si è fermato, il cuore mi batte talmente forte che temo che anche lei possa sentirlo, la bocca mi si asciuga di colpo e il cazzo mi esplode nei pantaloni. Poi lei mi guarda la patta dei pantaloni, sorride e dice: "direi che anche tu avresti bisogno di un massaggio per allentare certe tensioni"
"Pensavo che magari potresti aiutarmi tu"
"Vorrei, vorrei, vorrei tanto, ma proprio non posso...non mi chiedere questo...non posso..."
"Ma se tu lo vuoi...." e intanto iniziavo a toccarmi il pacco
"No, non lo voglio. Cioè, non mi convincerai"
"Ma lo vuoi!"
"Vorrei, se non ci fossero mio figlio e mio marito: Ci penserà lui a farmi il massaggio."
"non puoi farmi questo! Tu mi tenti e poi scappi. MI accendi e poi vai via....e a me chi ci pensa?"
"Beh, ci stai già pensando da solo...puoi continuare..tutto quello che posso fare è restare a farti compagnia. Ma mettiti più sotto con la sedia che dal corridoio ti vedono"
"senti io non ce la faccio più....." e mentre dico così mi tiro fuori l'uccello e mi accosto alla scrivania come ha detto. Mentre lo faccio vedo che lei si sporge per vedere meglio il mio uccello e si morde un labbro. Il respiro le si è fatto pesante, il suo petto si alza e si abbassa ad un ritmo sempre più rapido. Io sotto alla scrivania mi sono tirato fuori il cazzo e me lo sto menando mentre la guardo dritta negli occhi. Ciò che sto facendo sotto al tavolo è inequivocabile, lei fa per allontanarsi, io mi muovo come per alzarmi e le mi fulmina dicendo in un bisbiglio: "fermo lì" e si siede a cavalcioni del bracciolo della poltroncina poco distante...e inizia con dei lenti movimenti del bacino a strusciarcisi sopra emettendo piccoli gemiti di piacere. I suoi capezzoli enormi ormai sono evidentissimi sotto alla maglietta e al reggiseno. i nostri occhi sono incollati, non distogliamo lo sguardo l'uno dall'altra nemmeno un istante, neanche quando lei ad un tratto inizia a parlare di anticipi fatture e note d'accredito con un tono di voce più alto di quello usato fin li. Capisco il perchè di quell'atto solo quando entra Marika, la grafica.
Entra con dei bozzetti in mano, senza bussare tanto la mia porta è sempre aperta, ed è aperta anche adesso. Fa un passo verso di noi poi si ferma, dalla sua posizione non può vedere nulla ma percepisce di aver interrotto qualcosa. La posizione di Alice non è troppo strana, siamo tutti giovani e in ufficio l'atmosfera è sempre molto informale e l'etichetta non tra le priorità. Marika dice: "scusate, vi ho interrotti? torno tra un po?". Io non ho saliva in bocca e non riesco a parlare, cerco di deglutire. Alice capisce il mio problema e mi viene in soccorso dicendo "No, figurati, il nostro è un discorso complesso. Fai pure, noi possiamo riprendere dopo".
"guarda, faccio subito. Volevo solo chiederti quali di questi avete deciso di mandare in stampa e se va bene la carta che avevamo detto". Io per fortuna nel frattempo avevo recuperato la parola ma sempre col cazzo in mano continuavo a segarmi. Dopo un primo attimo di smarrimento, l'idea di segarmi sotto al tavolo, non visto da Marika (che pure è una bella ragazza anche se meno appariscente di Alice) con Alice che mi guardava mi eccitava di brutto. Alice aveva rallentato ulterioremente il suo movimento e vedevo trasparire dai leggins una chiazza di bagnato, segno inequivocabile della sua eccitazione. Decido di prolungare ancora la presenza di Marika dicendole: "mah, non saprei. la carta sarà sicuramente quella, ma non so quale dei due, se quello con lo sfondo o quello senza...." Alice mi fulmina con lo sguardo. Marika si avvicina e mette i bozzetti sulla scrivania davanti a me, io li prendo con la sinistra mentre con la destra continuo a segarmi. Ora sento anche il suo profumo di femmina. lei sentirà il mio odore di maschio? è veramente vicina. Mi dice: "ma hai caldo? stai sudando". "forse non sto tanto bene. Poi la guardo dritta negli occhi, lei guarda me per un istante che sembra eterno, si accorcia anche il suo fiato, arrosisce, un sorriso veloce e abbbassa lo sguardo. Si allontana dicendo: "anche io mi sento strana, meglio che torni di là. fammi sapere via mail quale scegli che lo mando in stampa entro oggi" e torna nel suo ufficio.
Alice inizia a bisbigliare: "brutto porco, speravi di scoparti anche lei? c'hai provato è ma ti è andata male". Dice queste cose in preda all'eccitazione più che alla rabbia e intanto ha ricominciato a muoversi in modo frenetico.
"Come 'anche lei'? Non mi sto mica scopando nessuno...per ora...". "Beh, ti dovrai accontentare".
"Col pensiero l'hai già tradito..."
"Non si fanno processi alle intenzioni. Anche se faccio così non lo tradisco mica. Tu non ti muovere che strillo..." e mentre lo dice si abbassa sul davanti il leggins e le mutande in un colpo mettendo in mostra una figa depilata stupenda. Prima si massaggia un po' il clitoride, poi quando le sue dita si sono bagnate ne infila prima una, poi due.
io non capisco più nulla, ormai mi sego sempre più velocemente, lei si penetra ormai a un ritmo forsennato, tutti e due guardandoci negli occhi. Io sono ormai al limite e quando capisco dai suoi movimenti e dai suoi gemiti soffocati che è venuta, esplodo sborrando copiosamente sotto al tavolo imbrattandomi mano e pantaloni.
Restiamo qualche istante così, a guardarci mentre si calma il nostro respiro. Qualcuno passa in corridoio, ma non butta neanche l'occhio dentro. Lei si alza, si rcompone e viene verso di me. Io immobile. Le mi mette la sua mano destra sulle labbra. è tutta bagnata, sento il suo profumo, le lecco le dita ancora fradice di lei. Lei intanto prende il mio braccio destro, la mia mano destra esce da sotto al tavolo per la prima volta da quando lei è entrata nella stanza. é tutta sporca della mia sborra. Se la porta alla bocca e inizia a pulirla con perizia.
Io torno duro in un istante e appena lei capisce che sarei pronto a ricominciare a giocare, un gioco qualsiasi, si gira e ancheggiando se ne esce. Si ferma sulla porta e dice ad alta voce in modo che anche altri la sentano: "Questo modo di gestire le fatture può creare dei problemi a lungo andare. Bisogna che troviamo un sistema con calma".
"ok, io sono qua"....

Ciao Alice, io sono qua.

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25/07/2012 23:47

Porcodio

Finalmente una storia scritta bene e senza trans e rottinculo impestati.

20/11/2012 18:00

massimo

Bella, sto vivendo la stessa situazione, solo che ancora niente sesso, ma ci riuscirò

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