• Pubblicata il
  • Autore: Lucciola fra le mani
Rimini Rimini Secondo - Mantova Trasgressiva
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Rimini Rimini Secondo - Mantova Trasgressiva

Il rumoroso salto delle cascate delle Marmore portato dal vento. l'aria che intorno profuma di umidità... No. Non può essere, il rumore è si di acqua che scorre ma non sono cascate. Apro gli occhi e intravedo Wassim in bagno e lo scroscio è quello della doccia. "Buona sera passerona era ora che ti svegliassi. Sai che ore sono?" "Accidenti già le sei ?! Ma quanto abbiamo dormito? Ho freddo. E sono pure nuda e tutta bagnata." "Amore appena hai finito vengo io in doccia." Devo aver ancora il cervello in folle, mi rendo conto solo ora di essermi addormentata in un letto zuppo fradicio dopo una scopata leggendaria e che adesso mi trovo in una situazione un tantino imbarazzante: il letto è un campo di battaglia (anzi lo è stato per davvero) intriso di urina e sperma fino al materasso e io che sembro un topo caduto nell'olio. Ciononostante mi sento leggera, scarica di tutte le tensioni e gli stress accumulati in settimane di lavoro. Una sana scopata può far solo bene. "Wassim penso che dovremo dire al proprietario che il danno è dovuto ad un mio problema d'incontinenza e che pagheremo noi le spese della lavanderia e del materasso. Ma che per stanotte ci assegni un' altra camera ok? Nel frattempo cercherò di lavare almeno le macchie sul lenzuolo." Ma mentre cercavo di sfilarlo dai bordi del materasso mi accorsi con piacevole stupore che quest'ultimo era fasciato da una traversa di tessuto. Wow ! Il materasso era salvo. Niente cambio di camera. Dopo cena usciamo a fare due passi. Wassim riesce ad infondermi una serenità che mai ho conosciuto con altri uomini. Dopo la dormita di oggi non mi sento stanca, anzi...e avrei voglia di gelato perciò suggerisco un posticino sul mare di mia conoscenza dove fanno dei gelati strepitosi. Luci al neon, musica ad alto volume, come tutto cambia negli anni. Ci sediamo e subito una ragazza in divisa e taccuino prende le nostre ordinazioni. Quando lei si allontana Wassim la segue con lo sguardo. " Ti piace come tipo? Ho visto sai come la guardavi" lo apostrofo più incuriosita che gelosa. " Troppo giovane e poi manca di quella sensualità di cui tu invece disponi in abbondanza. Non c'è storia !" Mi sento lusingata dalle sue parole ma conto di verificare entro sera questa sua affermazione. Terminiamo i gelati che si sono dimostrati all'altezza delle previsioni. Gli propongo di fare due passi sulla battigia ma non riscuoto un gran successo. Dice di essere stanco, la giornata indubbiamente è stata intensa perciò ci limiteremo a un giro in auto sulle colline, poi tutti a nanna. Salita in macchina mi sfilo i sandali e appoggio i talloni sul cruscotto, il vestito che indosso risale di alcuni centimetri quel tanto che basta per intravedere l'inguine e lo slip di pizzo nero. Non succede nulla. Wassim sembra non accorgersi della mia mossa e continua nella guida tranquillo ma poi, con assoluta nonchalance allunga una mano tra le mie cosce. " Ti piace proprio tanto la mia fica?" " Da morirci sopra..." " Allora cosa aspetti ? " Alcuni minuti dopo messa la freccia svolta su di uno spiazzo ai lati della statale e spegne i fari. Apre la mia portiera e, prendendomi per le caviglie mi tira verso l'esterno. L' invito al banchetto è di quelli che non si possono rifiutare. Si inginocchia, mi sfila le "ingombranti" mutandine facendo poi in modo che le mie cosce poggino sulle sue spalle. Allora il profumo di femmina che si sprigiona da quell'inguine umido gli inonda le narici e lo fa letteralmente impazzire e si tuffa in quel paradiso di umori lappando rumorosamente come un forsennato per non perdere neanche una goccia di quel miele. Altroché il gelato. Lo incito con frasi sconce, scosse elettriche attraversano il mio corpo convergendo in un unico punto: la figa. Mi strizzo i capezzoli con una mano mentre l'altra preme la sua nuca sempre più fra le mie cosce. Riapro gli occhi, ho il cuore in gola, ansimo. Wassim riemerso dall'inferno mi guarda, il viso è paonazzo anche al buio, mi sorride; ora tra le mani stringe il cazzo, scuro, enorme. "Serviti il pasto cowboy" lo invito arrochita; ed eccolo entrare piano, dolcemente . É una fortuna che la mia fica sia fradicia, ciononostante mi sento mancare il respiro, un urlo muto mi sgorga dalla gola aperta mentre ventiquattro centimetri di dura materia squarciano le mie viscere. L' auto traballa sotto quei colpi di maglio. Poi il culmine: una muraglia liquida, la sento distintamente allagarmi il canale vaginale. Lui rimane immobile per qualche secondo poi l'uccello si sfila dando la stura a cremosi fluidi che tracimando finiscono sul sedile. Mi riprendo, apro il cassetto del cruscotto e arraffo una manciata di kleenex cercando di bloccare l'emorragia di sperma che continua a fluire dalla mia fica. Spingo e tampono, spingo e tampono. Alla fine una decina di fazzoletti zuppi finiscono sull'erba tra bottigliette e lattine di birra, alla faccia dell'ambiente. "Povero bigolone mio!" Motteggio guardandolo. " Guarda come si è sporcato; ora la mamma lo ripulisce per bene" Così l'ormai ammosciato pisello sparisce tra le mie fauci, chiudo gli occhi e lappo,lappo ogni goccia di quel nettare, le mie labbra sfiorano l'attaccatura del glande, la lingua passa e ripassa tutto intorno e .... cosa da non credersi la biscia dà cenni di risveglio tentando di rialzare il capino. Eh! No! Adesso basta. Ci ricomponiamo: "Lo sai che sei proprio una grandissima troia ?" "E tu un chiavatore formidabile. Amo il tuo cazzo, te l'ho già detto, lo vorrei sempre dentro di me. E per fortuna che eri stanco." Un bacio.

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11/06/2014 11:37

pierpaolo

ah dimenticavo: il fattto che tu sei una puttana non e offensivo! ce ne fossero esseri come te! e comunque complimenti anche da parte mia per la storia!

11/06/2014 11:34

pierpaolo

anche te lucciola non sei una troia, sei solo una grandissima puttana!

10/06/2014 22:35

Camillo 2

D'accordissimo con Antonio, te l'appoggio anch'io, ok?

10/06/2014 15:12

ANTONIO

ciao complimenti x la bellissima storia....

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