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  • Autore: MATTIA MCMXCVI
  • Categoria: Racconti gay
 ESSERE GAY A CAMPOBASSO - parte 1 - Camposarcone (CB) - Mantova Trasgressiva
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ESSERE GAY A CAMPOBASSO - parte 1 - Camposarcone (CB) - Mantova Trasgressiva

UTENTE: MATTIA MCMXCVI
STORIE DI VITA - gay GAY A CAMPOBASSO - parte 1 - Camposarcone (CB)

Per un ragazzo gay non è facile fare outing, specialmente al sud e specialmente coi propri genitori. Con mio padre non c'ho neanche mai provato e, quando ne ho parlato con la mamma, loro si stavano separando ed era completamente assorbita dalla depressione e dall'alcolismo. Ricordo ancora quelle poche frasi velenose.
- Ma', ti devo confessare una cosa... forse te ne sarai già accorta, ma a me non piacciono le ragazze e ho un sacco di problemi...
- Anch'io ho un sacco di problemi, tua sorella piccola mi fa diventare matta, tuo padre si scopa una collega di lavoro e non ne posso più...
- Lo so e mi dispiace, ma te lo devo dire. Non riesco più a tenere questo segreto. Io sono... sono gay.
- Vuoi forse dire che succhi la minchia ai maschi e ingoi la loro sborra?
- Ma... veramente non è solo quello...
- Allora non azzardarti mai più a dire che il mio minestrone di verdura fa schifo! Hai già 20 anni suonati, trovati un lavoro e scopa con chi ti pare. Presto io me ne andrò da questa casa, parlane con tuo padre...
- No, lui non capirebbe mai... non dirglielo... per favore!
- Contento tu...
Dopo due mesi, la mamma è tornata a vivere da mia nonna trascinandosi dietro mia sorellina Susy, e io sono rimasto ad abitare con papà. Che poi lui non c'era quasi mai, mi lasciava dei soldi per la spesa, usciva la mattina alle 8 e rientrava la sera alle 22, a volte con la sua focosa amante che mugolava e gridava senza vergogna.
Meno male che in quel periodo stavo già con Roby, un compagno della squadra di basket del paese che aveva accettato e fatto accettare a tutti la sua omosessualità con invidiabile naturalezza. Lui è stato il primo con cui ho avutohe mi ha, era l'unico con cui ero in grado di parlare dei miei problemi, mi ha aiutato a guardare le cose in modo diverso e sentivo di dovergli essere riconoscente. Così lo invitavo a casa e stavamo insieme anche quando mio padre trombava nella stanza accanto. Stavamo chiusi a chiave in camera mia immaginando le loro performances sessuali e, per quanto possibile, copiandole. Tutto è andato bene fino a quando, una notte, è successo il disastro. Verso le 3, Roby è scappato in bagno (l'unico bagno) per un attacco di cagarella, ed è uscito proprio mentre mio padre si era sveglato a pisciare.

CONTINUA

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