Aiutare l'amico - Mantova Trasgressiva

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Vivo con mia moglie Carla in un piccolo e moderno condominio, nostro vicino un uomo poco più giovane di noi, sui quaranta. Vive solo da quando la sua compagna scappò con uno più ricco, Mario non ne fece una malattia e continuò la sua vita cercando la donna che prenda il posto dell' ex.
Spesso lo si invita a cena e alla domenica quando non è GIRO anche a pranzo, è di grande compagnia e molto solare e ci parla anche delle sue avventure amorose.
Il destino però gli riservò un brutto incidente d'auto, più di un mese in ospedale . fratture e botte varie, e poi tanta convalescenza a casa.
Non avendo parenti in zona io e Carla ci siamo presi cura di lui fino a quando si sarebbe reso autosufficiente. Oltre al cibo e a lavare e stirare la biancheria lo si aiutava a fare il bagno, dopo le prime titubanze per le parti intime la cosa divenne normale.
Ma col passare dei giorni ci si accorse che il suo pene, nonostante le carezze di Carla non si eccitava buttando a terra il morale di Mario. D'accordo con Mario sentimmo il parere di un urologo che dopo una attenta visita disse che ci sarebbe voluto molto tempo con ginnastica muscolare , massaggi e molta volontà da parte sua.
Mario doveva due o tre volte al giorno far lavorare i muscoli della zona pelvica e dell'ano.
Io e Carla lo si aiutava nella ginnastica per il recupero delle gambe e di tutto il corpo per dare tonicità e scioltezza. migliorava ma molto lentamente, così su consiglio del medico abbiamo intensificato la ginnastica mirando soprattutto al sesso.
Lo si massaggiava tra l'intaccatura del pene e l'ano, poi Carla cominciò a segarlo piano piano, passarono tre settimane e il pene di Mario cominciò a prendere la consistenza di un vero cazzo.
Carla d'accordo con me si vestì in modo sempre più trasgressivo facendo infoiare Mario che cominciò ad allungare le mani sul culo e sulle tette di Carla . Una sera dopo aver denudato Mario ci spogliammo anche noi cominciando un'orgia a tre , Carla stese Mario sul letto e messasi a cavalcioni sopra di lui gli disse : leccami la figa, fammi godere, io mentre Carla si godeva il cazzo , io , dopo aver unto per bene il buchino di Mario piano piano glielo infilai tutto dentro, lo inculai per dieci minuti e lo riempii della mia calda crema.
Carla dopo aver goduto delle leccate si impalò sul quel cazzo che aveva ripreso la sua attività, cavalcò fino a quando sentì la sborra scaldargli la figa.
Mario prese coscienza delle sue capacità sessuali e morali arrivando velocemente alla guarigione.
Di sedute simili da quel giorno ne abbiamo fatte molte, fino a quando si trovò una donna che lo soddisfece al posto nostro.

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